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Con l'Euribor negativo la rata del mutuo diminuisce

Dai primi mesi del 2015, in seguito alla diminuzione dell'Euribor, poi diventato negativo, chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile avrebbe dovuto pagare meno. Molte banche, però, hanno fatto e continuano a far pagare di più ai clienti, senza fare mai scendere i tassi sotto gli spread. La Banca d'Italia ha sollecitato le banche perché restituiscano quanto fatto pagare in più. Nel frattempo le associazioni dei consumatori hanno una segnalazione all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per accertare l’esistenza di un cartello nel mercato italiano dei mutui. E qualcosa per fortuna si sta muovendo: Unicredit, dopo l’avvio di un procedimento da parte dell’Antitrust, ha deciso di restituire volontariamente a tutti i suoi mutuatari con un contratto a tasso variabile gli interessi pagati in più dal 2 marzo 2015 in avanti per effetto del floor, che ha applicato pur non essendo stato evidenziato nei contratti. Inoltre si è impegnata a spiegare bene nei nuovi contratti come funziona la clausola floor con esempi specifici.

Come si compone il tasso variabile

Il tasso di un mutuo variabile è pari alla somma di queste due voci:

  • lo spread, deciso dalla banca e sempre uguale,

  • il parametro di indicizzazione, deciso dal mercato e soggetto ad aumentare o diminuire.

L'Euribor è il parametro di indicizzazione più utilizzato: nel corso degli ultimi due anni è sceso, fino a diventare negativo nei primi mesi del 2015. I tassi dei mutui quindi, in seguito a questa diminuzione, sarebbero dovuti essere più bassi dello spread, ma le cose non sono andate così. Tante banche, infatti, hanno applicato di default il valore zero al parametro di indicizzazione, trasformando di fatto i mutui in prodotti con "floor", quindi con un tasso minimo pari allo spread.

Da quando l'Euribor è negativo?

Ecco un breve riepilogo per capire da quando i parametri Euribor dei mutui a tasso variabili sono diventati negativi. Qui abbiamo preso in considerazione la media mensile, tieni comunque presente che devi verificare sul tuo contratto anche se viene preso in considerazione invece il valore giornaliero dell’Euribor.

Parametro

ParametroNegativo da

Euribor 1 mese Marzo 2015

Euribor 3 mesi Maggio 2015

Euribor 6 mesi Novembre 2015

È intervenuta la Banca d'Italia

Lo scorso febbraio è intervenuta Banca d'Italia per ricordare agli istituti che non possono applicare un tasso minimo se la clausola non è stata pubblicizzata e inclusa nella documentazione di trasparenza e nel contratto. Le banche devono quindi verificare di aver agito secondo le regole e quindi restituire ai clienti quanto pagato in più per la mancata applicazione dei parametri negativi.

Quali voci controllare sul contratto

Prima di inviare un reclamo alla banca per il tuo mutuo a tasso variabile, occorre fare queste verifiche:

  • sul tuo contratto verifica come viene determinato il tasso: qual è lo spread e quale il parametro di indicizzazione utilizzato (Euribor 1 mese, 3 mesi, media del mese precedente, ultimo giorno lavorativo...);

  • verifica se è presente un tasso floor, quindi un tasso minimo sotto il quale il tasso d'interesse non può scendere;

  • se nella documentazione non è indicato niente di tutto ciò, hai tutto il diritto di fare un reclamo alla banca.


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