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Prove atipiche, scritti a contenuto testimoniale, verbali






Nel processo civile sono utilizzabili le prove atipiche, ossia quelle prove formatesi in altro procedimento giudiziario, nel rispetto del contraddittorio delle parti in causa, la cui efficacia probatoria deve essere assimilata a quella delle presunzioni semplici exart. 2729 c.c. od argomenti di prova e che tecnicamente trovano ingresso nel processo civilistico con lo strumento della produzione documentale, soggiacendo ai limiti temporali posti a pena di decadenza e nel rispetto quindi delle preclusioni istruttorie.


Più specificamente, sono utilizzabili nel procedimento civile: gli atti dell’istruttoria penale ed amministrativa, quali i verbali di accertamento amministrativo degli ispettori del lavoro o dei funzionari degli enti previdenziali-assistenziali, i quali fanno fede sino a querela di falso della provenienza dal pubblico ufficiale che li ha firmati e dei fatti che il pubblico ufficiale attesta essere avvenuti in sua presenza o essere stati da lui compiuti, mentre le altre circostanze, quali le dichiarazioni raccolte, sono soggette al prudente apprezzamento del Giudice e possono essere controbattute con qualsiasi prova; i verbali di prove espletate in altri giudizi civili, in giudizi penali od amministrativi, compresi gli accertamenti di natura tecnica-peritale, che hanno valore di indizio, prescindono dalla circostanza che la prova sia stata raccolta in un processo tra le stesse od altre parti e possono essere vagliate dal Giudice senza che egli sia vincolato dalla valutazione fatta dal Giudice della causa precedente; infine il Giudice civile può comunque trarre elementi di giudizio dalle sentenze penali non irrevocabili, con riferimento alle risultanze dei mezzi di prova esperite e alle affermazioni di fatti. (1)

(*) Riferimenti normativi: art. 2729 c.c.; art. 116 c.p.c. (1) Cfr. ex multis, Cass. Civ., SS.UU., sentenza 3 febbraio 1996, n. 916, Cass. Civ., SS.UU., sentenza 8 maggio 1998, n. 4667, Cass. Civ., SS.UU., sentenza 26 gennaio 2000, n. 8, Cass. Civ., SS.UU., sentenza 26 ottobre 2000, n. 1133 e Cass. Civ., sez. II, sentenza 5 marzo 2010, n. 5440.

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